Le varie recensioni

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Carambola
view post Posted on 31/7/2010, 19:19




Zampettando per il sovrano web e spinta dalla curiosità, mi sono messa alla ricerca delle varie recensioni e critiche al film di Balto.
La cosa curiosa é che molte delle recensioni trovate definiscono "Balto" un prodotto Disney.

Eccone alcune:

BALTO: Recensioni & Critiche

Da COMING-SOON.IT:
Valutazione 5 stelle!

"Balto, diretto da Simon Wells come un classico film d'azione, segue comunque le direttive sentimentali dei prodotti di zio Walt, pur ispirandosi a fatti quasi veri: un protagonista a quattro zampe coraggioso, che sfida ghiacci e bufere per aiutare i cuccioli umani, facendo gli occhi dolci alla cagnetta innamorata Jenna. (...) Il film inizia e finisce con riprese dal vero, ma negli altri settantacinque minuti il disegno è spesso divertente e caricaturale alcune sequenze provocano meraviglia e spavento in dosi massiccio mentre il finale con la nonnina che spiega alla nipotina il perché della statua canina è didascalico e commovente sintonizzandosi sulle umiliazioni subite dal povero Balto, riscattate alla fine dalla gloria e dagli applausi, come da tradizione, ma con sopportabile razione di melassa. Domina il bianco della neve che è prima un'esigenza del racconto, poi quasi uno stile". (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 25 giugno 1996)"Il regista Wells di Cambridge, ha iniziato a collaborare con Spielberg all'epoca di 'Roger Rabbit', dove ha lavorato agli storyboard, divenendo supervisore dell'animazione. In seguito Wells è diventato co-regista di 'Fievel goes West' insieme a Phil Nibbelink, col quale ha anche firmato 'We're Back!' prima che Nibbelink andasse ad occuparsi delle animazioni dei fantasmi in 'Casper'. L'appiglio alla realtà storica non impedisce che la struttura di Balto segua i canoni della favola con un cattivo, l'amore tra Balto e la cagnolina Jenna e una impressionante quantità di catastrofi, che comprendono valanghe, tormente e cadute nei precipizi, tutte giocate visibilmente sulle diverse sfumature dell'abbagliante bianco delle nevi artiche. Tra i 'giochi' ad uso e consumo interno tipici dell'animazione dell'ultimo decennio, si fa notare un ironico, quanto imprevedibile, omaggio a 'E.T.', che appare tra i ghiacci di una grotta in cui si avventura Balto, grazie ad una stalattite trasformata in specchio deformante".

(Oscar Cosulich, 'la Repubblica', 22 giugno 1996)

Da CIAO!:

Qui ce ne sono parecchie e hanno diverse valutazioni, vi linko direttamente il sito:
Recensioni su Balto 1,2,3 - Ciao.it


Da Corriere della sera:

Con un prologo e un epilogo dal vero, è un cartoon prodotto da S. Spielberg che rievoca una storia vera con un gradevole cocktail di azione, suspense, intermezzi comici. Grafica elegante di tradizionale antropomorfismo, montaggio efficace.


Da La Stampa:
Scritto da Alessandra Levantesi

Incorniciata nella New York d’oggi, dove nonna e nipotina (in carne e ossa) si aggirano per Central Park alla ricerca del monumento a lui dedicato, è la storia vera (in cartoni animati) di Balto: un bastardo, mezzo cane e mezzo lupo, che nell’impervio inverno del 1925, trainando per 600 miglia fra i ghiacci una slitta carica di medicinali, salvò la vita di tanti bambini colpiti da difterite nella cittadina di Nome, Alaska. Non stupirà che questa favola sia stata prodotta da Steven Spielberg, un autore che ama celebrare le avventure coraggiose. »


Da GUIDESuperEva.it:
Recensione al film con una larga parentesi alla vera storia di Balto.

Qualche anno fa Steven Spielberg ha portato sugli schermi la vera storia di Balto, simpatico cucciolone mezzo cane e mezzo lupo. Oltre ad essere disegnato bene (e non è poco visto che molti cartoni animati di adesso hanno una grafica orripilante) racconta una storia piena di spunti su cui riflettere. Sono una sentimentale (che posso farci?) ma la storia di una muta di cani che rischiarono la vita percorrendo 600 miglia in mezzo ad una tormenta di neve non può non commuovermi.

“Nome” era l’ultimo paese abitato, dopo di lui regnavano sovrani i ghiacci dell’Alaska. Il nome Nome deriva proprio dalla sua posizione geografica: era tanto lontano e sperduto che perfino i suoi abitanti la chiamavano NO NAME, città senza nome, che abbreviato divenne Nome.

Nell’inverno del 1925 una grave epidemia di difterite colpì il paese. I bambini, più deboli e delicati degli adulti, cominciarono a morire come mosche. Servivano le medicine. Ma le medicine non c’erano.

Un uomo e la sua muta di cani con a capo Balto sfidarono i ghiacci e la morte per portare a Nome i farmaci, ma sulla via del ritorno il conducente della slitta perse l’orientamento a causa della tormenta e soltanto l’istinto dei suoi cani gli permise non solo di sopravvivere ma di arrivare in tempo con le medicine.

Bella storia davvero. Commovente. Però non immaginavo che gli uomini mostrassero così poca gratitudine verso animali fedeli e coraggiosi che avevano rischiato la vita per salvare i loro bambini. Naturalmente questo epilogo non risulta nel cartone animato, lì il copione impone che debbano vivere tutti felici e contenti. Ma la vita purtroppo non è un cartone animato e Balto e i suoi compagni non furono così fortunati.

Quando arrivarono in paese, il tempo di far rifocillare i cani e di farli riposare dopo giorni in mezzo ai ghiacci senza cibo, poi il proprietario pensò bene di sbarazzarsene. Così i cani che l’avevano salvato, che avrebbero dato la vita per lui, furono venduti in blocco ad un circo.

UN CIRCO. Eroi a quattro zampe ceduti per due soldi ad un circo. Balto e i suoi compagni furono strappati ai ghiacci che tanto amavano (correre sulla neve per i cani da traino è il massimo, avete mai visto gli husky quando sono sulla neve? Sprizzano felicità da tutti i peli) e trascorsero anni a fare stupidi esercizi per divertire il pubblico pagante. Eroi trasformati in clown. Bella la riconoscenza dell’uomo.

Qualcosa che somiglia vagamente ad un lieto fine in realtà c’è. I bambini di una scuola, saputa la storia di Balto, organizzarono una colletta e con i loro risparmi ed i soldi raccolti riuscirono a riscattare Balto dal circo. Non si sa quanti dei suoi compagni nel frattempo erano morti, si sa soltanto che Balto fu finalmente liberato dal lavoro di buffone quando era ormai vecchio, e che trascorse l’ultimo periodo della sua vita in una pensione per cani, dove morì.

Curioso il fatto che Balto che aveva salvato tanti bambini fu liberato proprio da altri bambini. C’è un certo senso di giustizia. Però resta anche l’amaro dell’ingratitudine umana. Balto salvò i bambini, i bambini salvarono lui, gli adulti sono tagliati fuori da questo circolo d’amore. Significativo, ma triste.

A Balto è stato eretto un monumento a New York per ricordare le sue imprese, forse i miei sono giudizi drastici, ma non era meglio trattarlo con decenza, gratitudine e affetto quando era in vita piuttosto che farlo morire solo in un canile e poi fargli un monumento di bronzo?


Da DVDland:

Balto - La Sua Storia è Diventata Leggenda : Il primo film di Balto, una storia che è già leggenda. Un'avventura che non ci mostra scene violente e che ci insegna che siamo tutti diversi, ma ognuno a suo modo è speciale.


Da DVD.it:

Cuore coraggioso, cuore di cane come in anastasia, il mondo dell'animazione prende l'ispirazione da fatti che hanno radici nella realtà, per lanciarsi nei magici territori dell'immaginazione. la leggenda del mezzo cane mezzo lupo balto è qualcosa di ben vivo nella memoria degli americani, che hanno visto in questo coraggioso cane lupo una sorta di simbolo della tenacia, del coraggio e della forza del loro paese. le cronache raccontano che balto riuscì ad attraversare una buona fetta della fredda alaska, tormentata dalla neve, dalle intemperie e dai pericoli, con lo scopo di portare importanti medicinali al villaggio di nome, dove un'epidemia di difterite stava decimando la popolazione, soprattutto quella di tenera età. tutto questo succedeva nel lontano 1925: steven spielberg, affidando la regia a simon wells, produce, a settant'anni esatti di distanza da quella storia realmente accaduta, questo lungometraggio di animazione dal sapore nostalgico. non è il computer, infatti, a farla da padrone, ma i cari e vecchi disegni fatti da “mano umana”, che irrompono sulla scena dopo un prologo “in carne ed ossa” (e anche il finale torna “tra noi”). la storia di balto prende il via, infatti, dal celebre central park newyorchese, dove la statua del cane troneggia a beneficio dei passanti. balto, come in ogni cartone animato da grande schermo che si rispetti (e nella tradizione disney che ha condizionato tutti, anche i rivali, come si può ben vedere), ha un avversario da sfidare, come il cane steele, simpatici amici come il pennuto boris e gli orsi polari muk e luk, divertenti gregari come i cani kaltag e star ed una bella da conquistare, jenna. in dvd, balto offre un ottimo pacchetto linguistico con audio e sottotitoli in inglese, italiano, spagnolo e portoghese, che è come dire la nostra lingua, quella originale e due delle lingue maggiormente parlate al mondo. il fronte degli extra garantisce un trailer cinematografico originale del lungometraggio in questione, con opzione di sottotitolazione in italiano, un trailer analogo di e.t., in occasione del ventesimo anniversario del mitico film spielberghiano e - piatto forte di questo menù – un documentario (con opzione di sottotitolazione in italiano) sulla vera storia del cane balto. questo speciale garantisce interviste agli addetti ai lavori, regista in primis (simon wells).

Se ne trovate altre, postatele pure qui!
 
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