-Giorgio Gaber-
« La libertà non è star sopra un albero, non è neanche il volo di un moscone... la libertà non è uno spazio libero, libertà... è partecipazione. »
(Giorgio Gaber, La libertà, 1972)
« ...e allora va a finire che se fossi Dio, / io mi ritirerei in campagna / come ho fatto io.... »
(Giorgio Gaber, Io se fossi Dio, 1980)
Giorgio Gaber, nome d'arte di Giorgio Gaberscik (Milano, 25 gennaio 1939 – Montemagno di Camaiore, 1º gennaio 2003), è stato un cantautore, attore e commediografo italiano.
In realtà, qualsiasi definizione risulta inadeguata a un personaggio così eclettico, affettuosamente chiamato "il Signor G" dai suoi estimatori. È stato anche un chitarrista di vaglia, tra i primi interpreti del rock and roll in italiano (tra il 1958 e il 1960).
Molto apprezzate sono state anche le sue performance come autore ed attore teatrale; è stato iniziatore, assieme a Sandro Luporini, del 'genere' del teatro canzone.
A Giorgio Gaber è dedicato il rinnovato auditorium sotterraneo del Grattacielo Pirelli, a Milano.
Gaber in breve È bene chiarire subito che l'importanza di Giorgio Gaber non si limita al solo campo musicale. Oltre che cantautore è stato attore, autore teatrale, uomo di cultura ma soprattutto uno spirito libero e critico che ha sempre affrontato con ironia, intelligenza e lucidità le contraddizioni del nostro tempo, sia quelle di carattere personale che quelle di carattere sociale.
La prima parte della sua storia artistica si svolge negli anni '60, dove si fa apprezzare come chitarrista di jazz e rock. In breve diventa uno dei più apprezzati cantanti italiani, partecipa a festival, vende migliaia di dischi e viene scelto come conduttore di alcune delle più importanti trasmissioni televisive di quegli anni.
Al culmine del successo e della popolarità, agli inizi degli anni '70, periodo di tensioni e contestazioni sociali, Gaber comincia a sentire il disagio del suo ruolo, avverte il bisogno di un senso diverso e di un rapporto più diretto col pubblico, unito alla voglia di esprimere liberamente le sue idee senza i condizionamenti tipici del mercato discografico e i limiti del mezzo televisivo. La sua scelta è difficile ma coerente e coraggiosa. Inizia la seconda parte della sua vita artistica: si allontana definitivamente dalla televisione e dal circuito discografico e dà vita al cosiddetto "Teatro Canzone", una formula innovativa che alterna canzoni e monologhi. Questi spettacoli, che Gaber per 30 anni porta nei teatri di tutta Italia con sale sempre esaurite, sono scritti a quattro mani con l'amico Sandro Luporini, affermato pittore viareggino.
Sul palcoscenico Gaber si presenta solo senza alcuna scenografia cantando a volte con basi pre-registrate, altre volte con i musicisti nascosti dietro al sipario. Tutto ciò contribuisce a esaltarne il grandissimo carisma scenico. Nei suoi spettacoli Gaber descrive l'evolversi della società italiana toccando i più svariati argomenti: famiglia, amicizia, sessualità, solitudine, amore, coscienza individuale, ma anche politica, economia, istituzioni, religione, mass-media, ecc.
Ogni argomento viene affrontato con grande onestà intellettuale e portato sul palco con un'energia comunicativa non comune. Gaber e Luporini scavano nella realtà quotidiana senza la presunzione di proporre soluzioni ma con il semplice intento di insinuare il "dubbio" in chi ascolta.
Discografia:L'intero canzoniere di Giorgio Gaber è diviso in sei periodi, a seconda della casa discografica per la quale lavorava. Il primo è quello con la Ricordi (1958-1964), segue quello Ri-Fi (1965-1967), quindi quello Vedette Records (1968-1969), quello Carosello (1970-1995) e, infine, quello Giom (1996-2000) e Cgd (2001-2003).
Il periodo 1958-1969 è quello del Gaber più o meno leggero e comprende circa 160 incisioni. Quello successivo fu riorganizzato da Gaber stesso nel 2003 in 11 doppi cd, a cui vanno aggiunti gli ultimi due in studio.
La discografia omette i dischi dove venivano ripubblicati brani già editi, salvo eccezioni dovute alla presenza di almeno un inedito.
Discografi di Giorgio Gaber : Da "Ciao, ti dirò" al Teatro canzoneFonte: Wikipedia & Giorgio Gaber.it
Il mitico signor G...Ho sempre amato Gaber, dalla prima volta che ho ascoltato la sua voce ( l'ho conosciuto grazie alla canzone "Io non mi sento italiano") mi sono subito appassionata e questa passione ha continuato a crescere, tanto che Gaber é diventato per me un modello di pensiero, una figura importantissima nella mia vita. Ancora adesso mi esalto di brutto quando vedo alcuni filmati in bianco e nero su di lui o quando fanno sentire le sue canzoni.
Ho voluto postare qui alcuni brani tra i miei preferiti di Gaber. Alcuni risalgono agli esordi, altri ai suoi monologhi del Teatro canzone ( vi assicuro che se guardate anche uno solo degli spettacoli teatrali di Gaber vi innamorate. Era un genio.)
G.G.:"La ballata del Cerutti Gino"