Alù era stanca ormai, aveva corso per centinaia di miglia, le piaceva correre ma non ne poteva più.
Alù era arrivata a Nome, una bizzarra città ma era eccitata non si spiegava la ragione, perchè gli ricordava qualcosa. Il suo padrone stava camminando fra la neve nei vicino ai negozi e Alù lo seguiva silenziosamente. Molti si giravano alla sua vista o urlavano spaventati, molti cani guaivano ma ne era abituata, sì, perchè lei era mezza lupa. Giù suo padre era un enorme lupo nero, capobranco di un grande branco sperduto alle vette dell'Alaska. Alù camminava a fianco del suo padrone, Alù aveva un manto bianco come la neve, degli occhi blu-azzurro intensi, delle zampe grosse ma non era molto robusta più che altro grossa. aveva un naso rosa come sua madre, quelle orecchie e il muso serio gli dava un'impressione malvagia, ma se si guardava gli occhi si vedeva qualcos'altro. Alù svoltò un'altra via in silenzio finchè il suo padrone fumava. Alù era felice di essersi liberata di quel branco di cani scalmanati che non pensavano altro che lottare per il posto di capo-muta. Così non voleva mettersi nella mischia perchè odiava lottare. Così era rimasta fuori dalla muta come cane di riserva. Ma dopo un'ora fu costretta a trascinare la slitta più 7 cani, solo uno era rimasto calmo ma era senza fiato. Quando era arrivata a Nome fu veramente felice che quei cani, tornarono dal loro padrone.
Alù camminò sentì delle voci e svoltando l'angolo vide dei cani che parlavano. Sgranò gli occhi vedendoli che la fissavano, ma li ignorò Alù non parlava mai con nessuno, anzi non aveva mai parlato da quando era stata presa dal suo padrone. Il padrone entrò in un negozio e Alù fu costratta ad accucciarsi poco distante da quei cani, a orecchie aperte rimase in silenzio ascoltando, forse quel giorno sarebbe capitato qualcosa che non succedeva da anni.
vi preeeeeeeeeeeeego accettatelo questo!!!