Breve introduzione sullo sleddog:

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Carambola
view post Posted on 3/1/2009, 17:34




-ON SLEDDOG'S WAY-



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-Cos'é lo "SLEDDOG"?

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Categoria: sport cinofilo / invernale

Sleddog è un ternime americano, che significa: "slitta trainata da una muta di cani", con un conduttore chiamato musher,(pronunciato masher ). Prima dell' avvento delle motoslitte, lo sleddog era l'unico mezzo di locomozione tra i distanti villaggi del Grande Nord. Gli utilizzatori erano Eschimesi, Indiani Atabaskan e pionieri (cercatori d'oro).
Oggigiorno si utilizza ancora lo sleddog come mezzo di trasporto, ma soprattutto è divenuto uno sport dove questi splendidi cani vengono considerati veri e propri atleti che corrono instancabilmente anche distanze che superano i 200 Km. al giorno, come nel caso delle competizioni nord-americane, quali l'Iditarod o la Yucon Quest.

Di norma é praticato sulla neve con cani di razza Siberian Husky o altri cani nordici come l'Alaskan Malamute o il Samoiedo, è possibile correre anche su sterrato in sella a carrelli a 4 ruote, ed anche usare cani di razze differenti. L'utilizzo di cani di razza nordica si addice naturalmente alle temperature rigide alle quali si sottopone il team in corsa, mentre la purezza della razza è resa necessaria per l'equità delle condizioni di prestazione, oltre che per preservare la razza stessa da impoverimenti delle linee genetiche originali.

-Il Musher-

E' il conducente di una muta di cani da slitta. L'origine del nome deriva al fatto che, per far avanzare gli animali, il musher utilizza il termine inglese mush (avanti, in italiano)
Da musher deriva il termine mushing che contraddistingue l'attività di effettuare escursioni con cani da slitta. Attualmente la forma di mushing che trova più risonanza mediatica è la corsa con cani da slitta, ma il mushing può essere praticato anche in forma non organizzata e non competitiva, come semplice attività ricreativa all'aria aperta.

-Cani da slitta:

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Il cane da slitta è un cane addestrato al traino di slitte generalmente su superfici innevate o ghiacciate. Le razze più utilizzate a questo scopo sono Husky o Malamute.
Gli Inuit hanno utilizzato per secoli la slitta trainata da cani come mezzo di locomozione, ma esso è stato a poco a poco sostituito dalle più moderne motoslitte.

-Itarod:
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Come ogni anno, il primo sabato di marzo, un gruppo di uomini farà perdere le proprie tracce. Punterà verso nord, in mezzo a una distesa di neve, contando solo sulle proprie capacità e quelle dei cani che tirano le loro slitte. Sono i concorrenti dell’Iditarod, un percorso di 1150 miglia (oltre 1700 chilometri) da Anchorage a Nome, in Alaska, in cui uomo e cani diventano un binomio inscindibile. La più affascinante corsa di sleddog di tutti i tempi, che porta con sé tradizioni e leggende, cui ogni anno partecipa un numero sempre maggiore di mushers di ogni nazionalità e di ogni provenienza. Uomo e cani, un team, una sola entità che per giorni e notti, parecchi gradi sotto lo zero e tra più impervi paesaggi nordici, si avventurano in quella che ormai è conosciuta in tutto il mondo come “l’ultima grande corsa”.

Una corsa contro la morte, ad una temperatura inferiore ai trenta gradi sotto lo zero, in cui uomo e cani si rivelarono ancora una volta binomio vincente.
Iditarod oggi non solo celebra la corsa del siero che salvò la vita a molte persone, ma ricorda anche la caccia all’oro che nel XIX secolo dilagò in Alaska; e ancora, gli scambi mercantili e le consegne postali, che per anni hanno avuto luogo solo grazie all’operato dei mushers e dei loro cani. Col diffondersi dei mezzi di aviazione le slitte trainate dai cani vennero impiegate sempre meno e negli anni ’60 non rappresentarono altro che un frammento di passato quasi dimenticato. Sarà necessario attendere il 1973 per assistere alla prima corsa che calcasse l’Iditarod Trail, grazie all’impegno e alla perseveranza di appassionati quali Dorothy Page e Joe Redington.

-Regolamento delle gare:
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Ogni anno si riuniscono ad Anchorage decine di mushers, alcuni dei quali con diverse Iditarod alle spalle, per rivivere ancora un’esperienza unica non solo nel suo genere. Un’impresa quasi epica tra i fiumi ghiacciati, i venti gelidi e le foreste invalicabili dell’Alaska. Quasi trenta i check point dove i mushers possono fermarsi per le formalità previste dal regolamento e per i controlli veterinari.
Ogni team è composto da un numero di cani che varia da un minimo di dodici ad un massimo di sedici e i primi arriveranno al traguardo dopo oltre dieci giorni.
Una corsa nata da appassionati e in cui corrono appassionati, per i quali nulla è più importante della salute dei propri cani.
Il regolamento prevede che la slitta sia dotata del posto necessario a trasportare un cane nell’eventualità di infortuni, malattie o qualsiasi altra causa che potrebbe impedire ad un animale di proseguire.
Esistono penalità (o addirittura la squalifica) nel caso in cui:

1. I cani non vengano tenuti in condizioni adeguate;
2. Il musher attui comportamenti violenti nei confronti dei cani: nessun altro mezzo, oltre la voce, ammesso per incitare il leader alla corsa;
3. Il musher, o chi per lui, inietti droghe o altre sostanze (specificate nel regolamento ufficiale dell’ITC – Iditarod Trail Committee -, il comitato organizzatore dell’evento) ai fini di ottenere risultati oltre le proprie possibilità da un cane del team.

Le zampe dei cani sono protette con scarpe di tela.
I cani sono inoltre dotati di scarpe di tela al fine di proteggere le zampe e favorire una migliore aderenza al suolo, soprattutto nei tratti ghiacciati. Ogni musher ha il compito di nutrire i propri cani, ognuno secondo una dieta (basata su carne e pesce) dettata dall’esperienza di anni di allevamento e di corse e dalla guida veterinaria.
Nonostante le precauzioni, le cure del musher e l’assistenza veterinaria ad ogni check point, molti sono costretti al ritiro durante la gara, spesso a causa delle rigide condizioni atmosferiche che caratterizzano quei giorni di quasi completa solitudine, in cui l’unico obiettivo non è più vincere, ma arrivare al traguardo.


Storia:

In Europa si fa risalire l'utilizzo di cani per trainare slitte alla fine dell'anno 1000. Benché poco citata dagli storici questo mezzo di trasporto ha avuto una vasta diffusione sino al XIX secolo, anche a causa della scarsità di cavalli. Ad esempio sino al XVII secolo i regolamenti di polizia di Versailles e di Parigi proibivano il transito di mezzi trainati da cani. Nel 1897 59 dipartimenti francesi permettevano la circolazione di slitte trainate da cani, mentre in 28 tale pratica era formalmente proibita.

-Il Team Vincente:
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Un buon team risulta tale solo se il conduttore riesce ad instaurare con i suoi cani quel rapporto unico di fiducia e rispetto che solo chi ha posseduto un cane nordico può capire. E’ proprio quella fiducia e quel rispetto che spinge una dozzina di cani ad obbedire all’unisono ai comandi di colui che considerano il capobranco. Il Siberian Husky, l’Alaskan Malamute, il Samoiedo e gli altri cani utilizzati nello sleddog sono, più di altre razze, legati al concetto di branco, all’interno del quale stabiliscono precise posizioni gerarchiche e di cui generalmente è l’uomo ad esserne il capo. Compiacere gli “ordini” di quest’ultimo diventa una sorta di privilegio che, unito all’innato desiderio del traino e alla selezione di soggetti più predisposti di altri, contribuisce alla formazione di un team vincente.
Un rapporto unico, che si conquista una volta e si rinnova giorno dopo giorno. In condizioni estreme, nei freddi glaciali del nord, un comando errato può significare la morte. Per questo l’obbedienza non è mai cieca ed è proprio questa atavica consapevolezza, tipica delle razze dei cani nordici dallo sguardo impenetrabile, ad essere causa dell’erronea quanto diffusa convinzione che siano “disobbedienti”, testardi e completamente indipendenti dall’uomo. Indescrivibile è la soddisfazione che deriva dall’aver conquistato la loro fiducia ed essere ritenuti capi degni di obbedienza, amicizia ed affetto.
Un team con i migliori cani e con il miglior musher non sarà mai il team vincente se l’uomo e animali non sono uniti dall’indispensabile legame d’affetto che rende unica qualsiasi impresa.

Fonte: Wikipedia
Ulteriori informazioni sullo sleddog sono state prese dal sito liceoberchet.it

Video: Glamour Tv: Sleddog!

Testimonianze di alcuni musher italiani sul lavoro di squadra, sul rapporto tra uomo e cane e sull'affiatamento che comporta questo sport.



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Edited by Carambola - 6/4/2010, 15:54
 
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Niki_la_lupotta
view post Posted on 3/1/2009, 22:26




BRAVISSIMA SUPER MITICA!!!!!!!!
Da musher posso aggiungere ke i cani migliori per questo tipo di sport sono gli Alaskan Husky (infatti noi abbiamo questa razza) una particolare razza incrociata con il lupo!!! Sono diciamo quelli più adatti...ma ho visto anke Lupi Cecoslovacchi e pastori tedeschi tirare la slitta!! =) E da non dimenticare i Bracchi usati nelle gare di piccola distanza in quanto sono molto più veloci degli Husky...ma gli Husky nelle lunghe distanze gli danno 10 a 0 credetemi!! Perchè riescono a correre per 200 km sempre alla stessa andatura cosa ke un Bracco non farebbe mai visto ke corre come un pazzo per quei pochi km e poi è cotto!!! =)
Per quanto riguarda il "mush" come comando noi usiamo "haik" ma cmq è la stessa cosa tanto i cani partono lo stesso non appena molli il "freno"!! ihihih
Bellissimo anke il video e vi consiglio di vedere anke questo del mio "Zietto" Ararad ovvero il direttore della mia scuola di sleddog!!!
Video Campionati del Mondo di Sleddog 2007
 
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1 replies since 3/1/2009, 17:34   389 views
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